La Foc’ra di Grottaglie. Quando il fuoco accende la terra tarantina

Il desiderio di conoscere da vicino le tradizioni mi accompagna sin da bambina e questa volta mi ha condotto in un rito del fuoco a Grottaglie, la Città delle Ceramiche . Proprio come avviene nella ormai celebre festa della Focara di Novoli a Lecce, qui la devozione per il santo patrono San Ciro dà vita ad una tradizione infuocata con l’accensione di una pira in onore del Santo il 30 gennaio. Armata di desiderio di conoscenza mi sono diretta così in questa terra con un unico obiettivo: conoscere la Foc’ra che riscalderà i cuori dei devoti grottagliesi.

Foc’ra: la monumentale pira

fascine raccolte per la focra
il principio

Vado alla ricerca di informazioni su questa tradizione, ma mi rendo conto che solo un maestro della pira può soddisfare le mie curiosità. Così nei giorni di gennaio mi faccio trovare a Grottaglie nel sito destinato alla costruzione speranzosa di incontrare qualche devoto. Non è stato facile, ma finalmente ho incontrato i costruttori impegnati a porre le fascine sulla pira quasi conclusa. Un’opera alta 15 metri si presenta ai miei occhi, la chiamo pira, ma apprendo sin da subito che Foc’ra è il suo nome in dialetto grottagliese.

Tante le curiosità della Foc’ra 2018

È come un grande camino. Ha un’entrata e un comignolo. È ben diversa dalla Focara di Novoli. La nostra Foc’ra si accende da sotto, la Focara da sopra.

Mi spiega Ciro, uno dei tanti lavoratori impegnati nella costruzione. Ho subito vissuto l’incontro come un segno “divino”: un Ciro che spiega a me la Focra di San Ciro. Ma l’atmosfera mistica svanisce quando Ciro mi spiega che il suo è un nome molto diffuso qui a Grottaglie.

maestri realizzano la focra
Maestri all’opera

Continuo così ad osservare questi lavoratori, sono dei veri e propri maestri, accatastano legna e fascine donati dai fedeli al Santo per innalzare questo grande monumento di fede. Una caratteristica è la sua metamorfosi ogni anno: il comignolo c’è sempre, ma è la struttura intorno a cambiare, il numero dei piani . «Quest’anno avrà addirittura 5 piani, se no 6 o 7» , mi dice orgogliosamente Ciro che mi fa notare il numero 31 posto all’ingresso della Focra, a simboleggiare il giorno del festeggiamento del Santo.
Ma cosa ci si può aspettare dalla Città delle Ceramiche dove l’arte scorre nelle vene di ogni grottagliese? Dalle ceramiche, ai murales, alla Focra , in giro per la città si respira il profumo della creatività e nel giorno di San Ciro si unisce alla fede e alla devozione.

l'entrata della focra
“N°31” –> 31 gennaio, giorno di San Ciro

Non so bene se sono stati i colori del tramonto o la piccola luna che curiosa osservava gli ultimi preparativi ad emozionarmi così. Una tradizione molto sentita questa Focra, un’emozione presente nelle parole di Ciro e negli occhi di chi si impegna ogni anno nella realizzazione della pira. Tutto questo mi ha fatto riflettere sul grande potere di unione che hanno le tradizioni. Infondo ogni rito in cui il fuoco è protagonista unisce i popoli pronti a scacciare il freddo inverno per far spazio alla meravigliosa primavera, simbolo di rinascita.

San Ciro nel cuore dei Grottagliesi

Il culto per San Ciro fu introdotto a Grottaglie da San Francesco De Geronimo nel 1707 . Tornato nella sua città natale ,dopo 40 anni al Gesù Nuovo di Napoli, portò con sé le reliquie e la storia del Santo Guaritore di Alessandria d’Egitto che fu ben accolto dalla comunità grottagliese. Nel 1780 divenne patrono della città e ogni anno viene celebrato con commovente devozione. Suggestive sono le processioni, ben 3 distribuiti in diversi giorni, la più importante è quella del 31gennaio, giorno di San Ciro, in cui è possibile notare alcuni fedeli a piedi scalzi camminare per l’intera città.

processione San Ciro a Grottaglie
fonte: wikicommon

San Ciro 2018, manca davvero poco

Se Partecipate anche voi il 30 gennaio all’accensione non potete non rimanere colpiti dal fascino del grande falò, dei giochi di luce e di un popolo che si stringe attorno alla sua Foc’ra.
Io sarò lì a vivere l’attesa con i maestri e tutti i presenti per urlare alla vista del fuoco: Viva San Ciro!

 

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2 pensieri su “La Foc’ra di Grottaglie. Quando il fuoco accende la terra tarantina

  1. Impressionante, non ci viene in mente una parola migliore!
    E alle spalle un lavoro incredibile, di dedizione, di impegno e passione. La Puglia ci ha insegnato nei nostri viaggi che le persone fanno sempre la differenza: puoi visitare tutti i luoghi più belli del mondo, ma l’anima della gente che ti accoglie e ti fa sentire come a casa la trovi solo in pochi posti. E la Puglia è uno di questi!
    Grazie per averci fatto scoprire anche questa tradizione della tua terra, Azzurra! E buona domenica!

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