illustrazioni Settimana Santa

La Settimana Santa: Suoni persi nel tempo tra Taranto e Francavilla Fontana

La scansione ritmica e stridula della troccola, le marce funebri delle bande, la preghiera mormorata e il rispettoso silenzio interrotto solo dal sordo scricchiolare delle travi a croce sull’asfalto ci trasportano in un’atmosfera intensa di spiritualità, di partecipazione emotiva e sensoriale: la Settimana Santa in Puglia. Un legame indissolubile tra fede e tradizione nelle notti più suggestive dell’anno.

La mia Settimana Santa

Da appassionata di tradizioni popolari voglio osservare e ascoltare il legame di fede e folklore che questi riti raccontano. Inizio dalla notte che un anno fa mi ha regalato un’esperienza tra le più intime della mia vita il Giovedì Santo a Taranto. Ci sono ritornata da una nuova prospettiva, aggiungendo un altro appuntamento importante della Settimana Santa in Puglia: il Venerdì Santo a Francavilla Fontana, per conoscere i suoi pappamusci cu li trai di cui ho sempre sentito parlare.

Il silenzio della Madre di Città Vecchia: l’Addolorata

Processione Addolorata Taranto

 

Quest’anno ho voluto assistere alla processione dell’Addolorata prendendo posto ad un passo dalla chiesa di San Domenico Maggiore, luogo di inizio di una processione di 14 ore che attraversa la Città Vecchia fino a giungere al Borgo Umbertino e poi rientrare . Accanto a me una folla di curiosi e devoti con cui scambiare qualche osservazione che diventerà rispettoso silenzio allo giungere della mezzanotte avvertito dal suono della troccola.  Ascoltiamo la marcia funebre “a’ Gravame”, tipica della Settimana Santa di Taranto, che accompagna la discesa dell’Addolorata. Non avevo mai assistito a questo momento, e percepisco che un suono così triste e straziante appartiene a un popolo, quel popolo diviso tra due città, quella vecchia e quella nuova, che la processione del Giovedì Santo cerca di ricongiungere. Una differenza percepita poche ore prima, quando in sosta sul lungomare del Borgo Nuovo, ho intuito la  solennità che appartiene alla Città Vecchia, in cui le marche funebri riecheggiano nei vicoli,  dove la tradizione pare immutata. Nessuno in questa notte è un semplice spettatore, ma un pellegrino che insieme alla Madre della Città Vecchia, l’Addolorata, percorre un cammino.

La particolare marcia de li trai di Francavilla Fontana

 

croci appoggiate al muro
le croci (li trai) dei pappamusci

 

Cittadina dell’entroterra brindisino ha una tradizione antica per i Riti della Settimana Santa. I confratelli della chiesa del Carmine qui sono chiamati pappamusci, sono simili ai perduni  di Taranto, con la tonaca e incappucciati, scalzi e con un bastone in mano, ma con dei merletti infondo alla tonaca.  Li scorgo da subito, come è facile notare anche la fila di travi a forma di croce appoggiate alle mura della chiesa. Rimango impressionata dalle dimensioni e dallo spessore di alcune croci.

Un post condiviso da Azzurra { ZenZy } (@zenzyazonzo) in data:


Mi ero informata circa queste croci che appartengono alla tradizione della settimana santa francavillese dove il Venerdì Santo i confratelli, i pappamusci cu li trai, coperti in volto, percorrono le vie della città di Francavilla Fontana, trascinandole a piedi scalzi. Trovarle così vicine e ascoltare quel secco e sordo scricchiolare delle travi sull’asfalto, mi ha lasciato sbigottita e sfido chiunque a non rimanere colpito da quel suono di chi cerca di espiare i propri peccati. 

Più di uno spettacolo

Ogni anno un’emozione nuova, un nuovo nutrimento dello spirito per chi riesce a cogliere e a vivere profondamente questa importante Settimana. Un percorso di Rinascita di un popolo da salvaguardare e non trasformare in uno spettacolo: la Settimana Santa è qualcosa di più profondo al quale tutti noi, in un modo o nell’altro, siamo legati.


Related Post

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *