La festa popolare dei Santi Medici conquista le strade con suoni e balli, commuove tutti i presenti, me compresa perché riporta alla mente i racconti dei miei nonni che con queste melodie arricchivano i momenti conviviali. È difficile resistere a questo richiamo e non importa che siano le prime ore del mattino, la festa popolare ti travolge, canti e saluti i pellegrini, ne diventi parte. Queste sono le emozioni che ho vissuto domenica 13 maggio ad Oria durante il pellegrinaggio verso il santuario di San Cosimo alla macchia.
Il ritmo di un’antica tradizione popolare pugliese
Il 40esimo giorno dopo la Pasqua, l’Ascensione in cui nel buio della notte gruppi di pellegrini della zona tarantina e brindisina, si dirigono verso il Santuario di San Cosimo alla Macchia, distante da Oria circa 5 km. Lo fanno per devozione ai Santi Medici, onorando il rito delle Perdunanze o per omaggiare una grazia ricevuta. Spesso i pellegrini sono accompagnati da chi lo fa per semplice rispetto di una tradizione che fino a qualche decennio fa coinvolgeva proprio tutti.

I traini in pellegrinaggio per San Cosimo

Riprendiamoci le strade
E ciò che accaduto il 13 maggio di quest’anno: per la 1° volta assisto ai pellegrini con i traini raggiungere il mio paese alle prime luci dell’alba. Il suono degli zoccoli e dei traini sulla strada, il nitrire dei cavalli e la pizzica pizzica che circonda tutto questo, ma cos’è? Una festa popolare che si riappropria delle strade.
Una colazione insieme al ritmo di pizzica pizzica, offerta generosamente da Maurizio, si aggiungono a noi anche gli abitanti del paese, e insieme ci si lascia piacevolmente trasportare da tutta questa energia. Ma giunge l’ora e bisogna ripartire e al ritmo di tamburello si prosegue per il Santuario.
[Riconosciamo i pellegrini dalle caratteristiche “capisciole” colorate e li accogliamo [foto di Vincenzo Cuomo per PizzicArte]
Oria e i Santi Medici: un legame antico
Affiancando i traini osservo la reazione della gente al nostro passaggio. Allegria, stupore e curiosità , ma anche tanta commozione, come le lacrime sul volto del nonnino che ci osserva. Quelle lacrime bagnano il viso di ricordi di un tempo ormai passato ma che oggi riprende vita. O lo sguardo commosso di un ammalato e la sua famiglia a cui i suonatori hanno dedicato il canto ai Santi Medici, per renderlo partecipe della nostra festa (approfondirò il canto prossimamente). Emozioni forti e uniche in quei piccoli momenti.
Il sacro incontra il popolare
Quel che accade al santuario è qualcosa sacro e popolare. I trainieri portano sulle loro spalle i Santi Medici Cosma e Damiano , le donne le sacre reliquie e attraversando il piazzale, si benedicono i traini con il Vescovo Mons. Vincenzo Pisanello.

Appuntamento alla prossima edizione della festa popolare di San Cosimo alla Macchia
Tutto questo non sarebbe accaduto senza la determinazione di Pietro, Sabrina, Mimmo e la disponibilità di Don Leonardo Dadamo che a questa tradizione tengono in modo particolare. Io sono molto contenta di aver dato con TRÁSI! il mio piccolo contributo al ripristino di questa tradizione che ogni anno sfida la pericolosità della strada, perché ahimè non molti automobilisti prestano attenzione ai pellegrini in cammino in questi giorni.
Abbandonate quindi l’auto l’anno prossimo, unitevi a noi in questo antico cammino.Vi aspetto tutti a festeggiare questa bella festa popolare.
{ un ringraziamento speciale al mio amico nonché fotografo Dino Maglie che con il suo sguardo ha contribuito al racconto dei pellegrini giunti al Santuario }