Il muraglione PhEst a Porta Vecchia a Monopoli

Racconto di una giornata d’arte in Puglia: 2# tappa PhEst

Dopo l’ Uomo infinito di Man Ray a Conversano , il pellegrinaggio d’arte di 4 amici #azonzo per la Puglia non può che terminare al PhEst, la mostra internazionale di fotografia.


Ma cos’è il PhEst?

Il PhEst è  “See beyond the sea”, mostra le contaminazioni del Mediterraneo attraverso la fotografia, il cinema e l’arte. L’evento cerca nuovi spunti comuni, più profondi in questa realtà in continuo mutamento.
Il PhEst, alla sua seconda edizione in Puglia,  da voce alle varie identità che compongono il Mare Nostrum con la fotografia contemporanea. Monopoli diviene così il punto di partenza della nuova osservazione grazie alla direzione artistica di Giovanni Troilo, la cura fotografica di Arianna Rinaldo e l’organizzazione delle associazioni ONTHEMOVE  e PhEST.  



Monopoli, un tutt’uno con le mostre del PhEst

 

Vita porto vecchio di Monopoli
Vista Porto Vecchio


Abbandonata Conversano, ci dirigiamo verso il mare, verso la nostra  seconda tappa: Monopoli. Si intuisce subito che le mostre fotografiche del PhEst esaltano questa bella cittadina di mare. Giunti dal bellissimo centro storico ci siamo ritrovati a Porta Vecchia, rivolti verso il mare. Ad accoglierci, sul suo muraglione, una delle mostre del PhEst: le gigantografie di Afrofuturismo di Osborne Macharia. Al confine tra realtà e fantasia, queste foto trasmettono messaggi politici e sociali di un’Africa diversa da quella che conosciamo.

 

 

Gli ulivi notturni al PhEst
Un Ent in Puglia

 

L’arte della fotografia decora Monopoli.  Gli ulivi notturni di Alejandro Chaskielberg prendano vita a Porto Vecchio, ai miei occhi sembrano gli Ent de il Signore degli anelli.
Che meraviglia osservare questi scatti sul mare con la presenza dei turisti e di noi curiosi, pronti a godere proprio di quello stesso Mediterraneo, protagonista  dell’evento.

ll castello Carlo V

vista del porto vecchio monopoli
Mi affaccio a guardare la città

Passeggiamo lungo le vie di questa cittadina con i suoi vicoli invasi dal profumo del mare. Strette stradine dove è un piacere vedere i bambini giocare a palla perché non ostacolati dal passaggio di auto, ma solo da noi visitatori che beh! un tiro alla palla non poteva mancare.
Giungiamo così al castello Carlo V. La mostra infatti è dislocata nei diversi edifici importanti della città di Monopoli: il castello , il palazzo Palmieri e la chiesetta di SS. Pietro e Paolo.
Le foto di Eddy van Wassel e Luca Locatelli esposti al castello colpiscono molto, non nego il mio trasporto osservandole. Reportage di posti lontani dal nostro quotidiano, ci catapultano nella realtà orientale con la (costante) guerra e la vita religiosa nella Mecca.
Descrivono luoghi, situazioni che a volte per via di una certa arroganza occidentale ne dimentichiamo l’esistenza.

 

Tra mare e vicoli, il cammino dei pellegrini continua…

Palazzo Palmieri

Interno palazzo palmieri
Interno Palazzo Palmieri

Il nostro vagare continua verso il Palazzo Palmieri che con il suo stile tardo barocco sovrasta la piazzetta circostante. Qui ad accoglierci ci sono i ritratti dei migranti di Cézar Deztuli. Gli scatti catturano gli sguardi dei ragazzi che poco più che ventenni, abbandonano la loro terra in cerca di un futuro migliore. Pronti ad affrontare i pericoli del Mar Mediterraneo che a volte diviene il luogo del loro ultimo cammino.
Di un certo impatto è stata anche l’installazione Mythologies, dove l’evoluzione del mito ne è protagonista. Si attraversano così diverse forme di mito: riti tribali, fuoco, natura, tempo e denaro fino a raggiungere il vuoto, o meglio la ricerca di una nuova identità da lodare.
Una mostra diversa dalle altre.

La ragazza in interno rosso al PhEst
Trasportata in un universo lynchiano.

Ci sarebbe tanto da raccontare, perché sono molte le fotografie che si lasciano ricordare.
Fra le tante , ho avuto il piacere di riconoscere in Scatta in Puglia,  la foto di un’amica, Arianna , conosciuta nello  Shooting da lei organizzato a Castellaneta. E’ stato bello ritrovarla ed esclamare :
«ei , io questa gravina la conosco!».

La chiesa di SS. Pietro ePaolo

 

Il freddo in foto

Il pellegrinaggio continua verso la chiesa di S.S. Pietro e Paolo dove una giovanissima fotografa, Emile Ducke mostra il treno/ospedale Saint Lukas in giro per le terre isolate della Russia centrale. Il treno trasporta i medici specialisti in queste terre desolate governate dal freddo, sprovviste di edifici ospedalieri. Diciamo che osservando quelle foto a -20°  ho compreso che non possiamo chiamare freddo quello che viviamo qui in Puglia!
 

A voi invece quale mostra ha colpito di più?

La femminilità di Joana Choumali

Ci sarebbe tanto da raccontare attorno ad ogni singola foto, come l’esplorazione della femminilità nel corpo e nell’immagine di Joana Choumuli. Fa riflettere sulla percezione di bellezza nel mondo contemporaneo.
Come ha detto un amico, non voglio fare spoiler, ma incuriosire per cogliere l’occasione di visitare una bella città di mare e una mostra davvero eccezionale.
Andateci e lasciate le vostre opinioni qui!
[Il PhEst proseguirà ques’anno  fino al 3 Novembre 2019 ].
Cosa aspettate? L’arte è a due passi da noi.

 

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